Symposium Online Day 3

COMITATO SOLIDALE GRUP YORUM – PRESENTAZIONE ITALIA

COMITATO SOLIDALE GRUP YORUM – PRESENTAZIONE ITALIA “La battaglia che si sta impegnando nel mio corpo si concluderà con la morte? Oppure con la vittoria della vita? Quel che so con maggior forza in questa lotta è che, fino alla soddisfazione delle nostre rivendicazioni, mi aggrapperò alla vita anche in questo cammino fino alla morte”. (dalla lettera di Ibrahim Gokcek nei suoi ultimi giorni di vita, 28 aprile 2020) Il Comitato Solidale Grup Yorum avvia ufficialmente la propria attività tra la fine di aprile ed i primi giorni di maggio 2020 e vede la partecipazione attiva di compagni e compagne dell’intera Italia, e di varia estrazione politica internazionalista e antifascista. La necessità di formare un Comitato Solidale anche in Italia è scaturito dalla forte risposta del popolo nell’interesse e dalla necessità di coordinare il lavoro di quanti si sono adoperati per una concreta solidarietà per gli scioperi della fame che stavano portando avanti in quel periodo Helin Bolek, Ibrhaim Gokgek e Mustafa Koçak, Ebru Timtik, Aytaç Ünsal, Didem Akman e Özgür Karakaya. Il Comitato Solidale in Italia si avvale, come principali canali di comunicazione, della pagina Facebook “Comitato Solidale Grup Yorum” e della mail: comitatosolidalegrupyorum@gmail.com Tra i nostri obiettivi vi sono: *sostenere la resistenza che si oppone alla negazione di stato di diritto del Governo turco, il quale continua a perpetrare torture, arresti arbitrari contro il popolo in piena violazione dei diritti umani; *spingere le istituzioni italiane ed europee (attualmente assenti e silenti) verso una presa di posizione netta nei confronti del sultanato turco. Nei mesi intercorsi dalla formazione del Comitato fino ad oggi, sono state molteplici le iniziative che siamo riusciti a svolgere col supporto di una rete di attivisti ed attiviste di molte realtà antifasciste, artisti come la Banda Bassotti e giuristi democratici di tutta Italia. Tanti i presìdi organizzati a Martano, Lecce, Salve, Roma, Grottaglie, Napoli, Parma, Torino, Taranto. Inoltre abbiamo partecipato al presidio organizzato dai Giuristi Democratici a Roma nella giornata di settembre in ricordo dell’avvocatessa Ebru Timtik davanti a Montecitorio. In alcune occasioni vi è stata la consegna di un documento presso le sedi di consolati ed ambasciata della Turchia per spiegare le nostre ragioni e per chiedere che venissero prese in considerazioni ed accolte le richieste di Grup Yorum, dei prigionieri politici, degli avvocati del Popolo, il rilascio immediato di tutti i prigionieri politici. In più occasioni si è chiesta la fine della vendita di armi alla Turchia da parte del governo italiano. Con lo stesso spirito antifascista abbiamo fatto conoscere questi contenuti, ad esempio nella giornata in memoria dei sette fratelli Cervi, ad AlbaRossa durante l’iniziativa per ricordare la Liberazione della città di Fano, durante la giornata per i prigionieri politici a Roma presso la sede del Partito Carc. I nostri contenuti e la lotta dei compagni turchi, sono stati fatti conoscere con volantini, altre volte in forma di opuscolo con diverse sezioni: una dedicata alla storia del Grup Yorum, un’altra agli avvocati dello studio legale del Popolo e dell’Associazione giuristi progressisti in Turchia, in particolare una ad Ayten Ozturk, sopravvissuta al “Centro segreto di tortura” di Ankara, infine una denominata “Turchia: prigione a cielo aperto”, che prendeva in esame la condizione dei prigionieri politici in sciopero della fame. Nelle nostre iniziative vogliamo tenere alta l’attenzione con la condivisione di fotografie, video nel nome della solidarietà internazionalista, nonché attraverso l’invito a sottoscrivere e condividere le diverse petizioni online. Inoltre siamo riusciti a condividere con il grande pubblico, la condivisione dei nostri contenuti attraverso diversi canali tv, radio, siti web, articoli di giornali e riviste. Durante i death fast la giornata di sabato è stata dedicata all’iniziativa ‘One Day Hunger Strike’, un giorno di sciopero della fame in segno di solidarietà, vicinanza e denuncia per sostenere ad alta voce e in modo determinato i compagni turchi. Agli scioperi della fame di un giorno hanno partecipato molte persone sensibili alla questione dei diritti umani. In questi mesi sono stati realizzati anche tantissimi prodotti artistici per Grup Yorum come quadri, disegni (finanche di giovanissimi), poesie, traduzioni in italiano dei testi delle canzoni di Grup Yorum, cori e brani musicali a loro dedicati e a loro sostegno. Noi crediamo che la fame di giustizia riguardi tutti noi e per questo non possiamo rimanere indifferenti a ciò che sta succedendo in Turchia e nel mondo! Il nostro lavoro di solidarietà e di condivisione delle esperienze di resistenza in Turchia e nel mondo stanno continuando soprattutto attraverso un’attenta selezione di controinformazione e di coinvolgimento delle masse rendendole parte attiva di tutto il movimento rivoluzionario e di contestazione a livello globale. In particolare questo periodo è soprattutto incentrato *nella campagna di solidarietà e informazione sulla situazione di Aytaç Unsal, avvocato del popolo e membro dell’Anti-Imperialist Front, arrestato per l’ennesima volta contro le stesse disposizioni ultime del giudice che lo aveva rilasciato per ricevere cure adeguate dopo il prolungato sciopero della fame che ha visto compromesse le sue condizioni di salute in modo grave. *Stiamo seguendo i processi dei membri di Grup Yorum che continuano a susseguirsi in una farsa di rilasci e incursioni della polizia nel loro centro culturale Idil ad Istanbul. *Il caso eclatante di Pablo Hasel, compagno sempre vicino alla resistenza turca ed in particolare a Grup Yorum. Pablo infatti è portavoce in Spagna della stessa lotta di Grup Yorum in Turchia, una lotta internazionale che vede gli artisti primo bersaglio di repressione da parte dell’imperialismo solo perché si avvalgono della libertà di espressione e cantano canzoni di denuncia dei soprusi commessi dall’oligarchia. In questo modo si fanno carico di essere la voce di tutta quella parte del popolo che non accetta di essere schiavo. *Allo stesso modo abbiamo denunciato dell’abuso di potere sul prigioniero politico greco Koufontinas che ha portato avanti uno sciopero della fame dall’8 gennaio al 14 marzo, e messo in evidenza ancora una volta le violazioni di stato di diritto che si perpetrano in Turchia come in Europa. Con l'autodeterminazione violentemente soppressa e il numero dei prigionieri politici in aumento, la repressione della libertà di parola nell'espressione artistica non mostra altro che il tentativo degli stati per mantenere lo status quo con ogni mezzo possibile. Oggi, ad un anno dal martirio di Helin Bolek, non smettiamo di credere che un mondo più giusto sia possibile, se uniamo le nostre forze e se organizzati. Non è un crimine dire la verità. Continueremo uniti questa lotta, certi che presto arriverà la vittoria.
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